Doppia recensione - Percy Jackson /Il giro del mondo in 80 giorni



 

 Questa volta la recensione è doppia. 

E in fondo anche variegata perché tutte e due le serie sono tratte da libri e hanno già avuti alcuni adattamenti.

La differenza però è sostanziale perché mentre il Giro del mondo in 80 giorni è un gradevole intrattenimento, la serie tv su Percy Jackson attesissima è un insieme di noia condita con figure della mitologia greca.

Partiamo da quest' ultima. La tv serie sul ragazzino che scopre di essere il figlio di Poseidone e che incontra durante il suo viaggio altri dei in cerca della folgore di Zeus è una lunga e noiosa esposizione di dialoghi con pochissimi momenti veramente interessanti. È come se per allungare la serie in 8 episodi si lavora di sceneggiatura per riempire le scene con parole spesso vuote e inutili. Ci si metta anche il protagonista    Walter Scobell che è un attore veramente senza brio e senza un minimo di fascino televisivo e il gioco è fatto.

Come in Percy Jackson il protagonista è né carne né pesce nel Giro del mondo in 80 giorni David Tennat è un attore che riempie lo schermo è che fa aumentare lo spessore di qualunque serie o film in cui lavora.

Metteteci anche i coprotagonisti riusciti nella parte come la giornalista Fix e il maggiordomo Passepartout e il gioco è fatto.

Una curiosità: Fogg e la sua comitiva viaggia in Italia fino a Brindisi dove si imbarca per l’Egitto. Alla fine del XIX secolo l'Italia era un passaggio obbligato per la Valigia delle Indie un percorso privilegiato che da Londra finiva a Bombay. Le linee ferroviarie e il porto di Brindisi furono ammodernati ma dopo pochi anni il Governo Italiano che era parte della Triplice Alleanza (Italia, Germania Austria) pensò che far passare gli inglesi fosse un problema per la segretezza nazionale.

E allora Londra preferì Marsiglia come porto. 

Fine triste per una nazione che ha sempre perso le sue battaglie importanti.

 


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