Substance - La bellezza come ossessione


 

 

Se Substance fosse un gioco  e non un ottimo film potremmo cercare di individuare tutte le miriadi di citazioni cinematografiche che la regista francese Coralie Fargeat ha disseminato nel suo secondo film premiato a Cannes 2024 come miglior sceneggiatura e con 13 minuti di applausi interminabili alla fine della pellicola.

Mettiamoci d’accordo: Substance può non piacere o piacere molto.

È questo il suo destino.

E il piacersi è alla base del film stesso. 

Una diva non più giovane (Demi Moore in stato di grazia) viene tagliata dallo spettacolo di punta dal direttore tv Harvey (nome omen) interpretato da un perfetto Dennis Quaid.

A quel punto imbeccata da un bellissimo infermiere la diva si butta su un programma quasi fantascientifico che creerà una sua copia che vivrà la sua vita a settimane alterne (il processo di sostituzione è molto forte ma basilare).

Tutto questo non può durare come non può durare la bellezza infinita in un mondo quello americano che premia ai Golden Globes questa pellicola e poi regala agli Oscar kit beauty da 20.000 dollari con lifting integrato.

Ritornando alle citazioni ve ne cito alcune e vi invito a cercarle e a trovarne altre: Kubrick, Lynch, Yuzna (Society), Elephant man, La donna che visse due volte. 

 

Ripeto Substance è un film che può anche non piacere (al sottoscritto è piaciuto e tanto) ma non può passare inosservato.

Su Paramount e prossimamente su Sky

 

 


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